Presentazione storica
di Chiesa Parrocchiale di San Salvatore di Casola (Botteghino) desunta dall’opera storica
LE CHIESE PARROCCHIALI DELLA DIOCESI DI BOLOGNA (Edita dal Corty).
Riporto fedelmente il testo dal volume III° dell’opera che tratta questa Parrocchia.
Auspicando che sia ben accetta l’intenzione, auguro buona lettura al visitatore.

Fra l’ Idice e il Zena, discosto da Bologna 7 miglia fuori Porta Maggiore sorge un masso petroso nella cui sommità coperta di terra lavorativa s’innalza il Tempio Parrocchiale di Casola Canina sotto la protezione di San Salvatore.

Antichissimo per certo è questo luogo, ma la memoria che trattando di esso rimonti più lontano dai nostri tempi è la seguente, che data dal 1142: ” Da Giovanni figlio di Grimaldo da Casola e da Bonifacio co’ suoi figli e da Teuzio figlio di Alberto fu fatta una certa vendita a Stifonte; e nel 1142 rilasciarono con atto pubblico una pezza di terra in luogo detto ” Roncotorto “

La qual memoria è certo riferirsi a Casola Canina perchè questa sola Casola è vicina a Stifonte nominato in essa memoria.
Si sa pure che in questa Casola nacque nel 1295 un Pietro chiamato “da Casola”, che fu poi uomo dottissimo e fu uno dei due sapienti della Compagnia Lombarda

Sono ancora altre notizie riguardanti questo luogo riferentesi a’ tempi posteriori; e fra le altre un… processus in causa iuris patronatus S. Salvatoris de Casola che porta la data delli 2 Giugno 1623 , nell’archivio parrocchiale nulla trovasi se non un libro de’ battezzati, che comincia dal 1702.

Ricavasi poi da un rogito di Orazio Montecalvi notaro, rogato 3 Giugno 1619 che Monsignor Evangelista, Marco Antonio , e Bonifacio fratelli Carbonesi donarono terre boschive situate nel comune di Casola Canina, sopra di un colle tra l’ Idice e il Zena in luoghi detti Cavagnolo e Magnanigo agli eremiti Camaldolesi di Monte Corona perchè vi fabbricassero un eremo; e questo edifizio ebbe principio nel 1621 colla sopraintendenza del Padre Alessandro Secchi veneziano.

Verso il 1640 si manifestò una vasta lavina sotto l’ edifizio di quest’ eremo, onde nel 1662 i monaci abbandonarolo la loro dimora, delle quali restano poche vestigia presso il tempio parrocchiale.
In luogo detto Ronzano hannovi ruderi indicanti antico edifizio; e pare ivi pure esistesse un monastero.

Niuna notizia però si ha della prima fondazione del tempio parrocchiale, , e neppure dei restauri, se non che trovandosi in questi ultimi anni ridotto a tanta decadenza, non bastò il cuore all’odierno Parroco Molto Reverendo signor Don Domenico Foli di vedere la casa di Dio così squallida, e a tutte sue spese la fece ristaurare, riducendola anche a forma più moderna ed elegante.
L’interno di questa Chiesa è di ordine Toscano a volta con due altari laterali internati nel muro di cinta, oltre il maggiore, il quale è molto elegantemente decorato, ed è pure a volta dipinta con buon gusto dal pittore Luigi Fabbri ferrarese nel 1842.
L’ altare laterale situato alla sinistra di chi entra è dedicato alla B. V. del Rosario, e da questa parte medesima trovasi il Battisterio non del tutto ancora compito postovi nello scorso anno 1845 per cura del Parroco, il quale osservando che per la posizione della Chiesa parrocchiale fra due torrenti mal si poteva da’ suoi parrocchiani ne’ tempi piovosi portarsi alla Pieve a rigenerare i loro nati colla Sacra Lavanda, domandò ed ottenne il permesso di poter fornire la sua chiesa del fonte battesimale a maggior comodo de’ suoi soggetti.

Sopra la porta principale ha una cantoria con organo, e nel corpo della chiesa trovasi il pergamo dirimpetto al quale scorgesi un confessionale.
L’altare a destra di chi entra è sacro a San Michele Arcangelo.

In questo altare v’ è un bellissimo quadro che era in un oratorio già in parrocchia, unito poi a Santa Maria de’ Foscherari posto in Ronzano, di proprietà della famiglia Coralupo alla quale restò l’ obbligo di far celebrare una messa mensuale a questo altare in havvi un benefizio di nomina della detta casa “Coralupo”.
In questo stesso altare ha una nicchia entro cui conservasi la statua di Sant’ Antonio Abate opera del succitato Fabbri; e nel 1839, dall’ odierno parroco fu eretta una Compagnia in onore del Santissimo, sotto gli auspicii di esso santo.

Due oratori sono in questo distretto;
uno detto della B. V.di Poggio Scanno, edificato a spese dei divoti, e amministrata direttamente dal parroco.
e l’altro a S. Nicolò di Bari posto in un luogo detto Le Calvane, di proprietà delle famiglie Fava e Marescotti.
In questo oratorio risiede un sacerdote mantenuto in parte dai compadroni, in parte dai popolani circonvicini per la comodità di potere adempiere i doveri religiosi senza recarsi alla parrocchia.

Eravi a’ tempi andati un altro oratorio detto San Domenico di Ronzano, che fu già Convento dei Domenicani soppresso da INNOCENZO X nel 1652.

La nostra parrocchia dipende in quanto lo spirituale dalla Pieve di Ozzano, e nel civile è soggetta al comune di Pianoro dipendente dal governo di Bologna., e confina con Ciagnano, Castel de’ Britti, Pizzocalvo, Farneto, Monte Calvo, Musiano, Riosto, Gorgognano e Monte Armato .

La popolazione di questo parrocchiale territorio ammonta a 200 individui, e la Festa del santo Titolare si celebra il dì dell’ Ascensione del nostro Signor Gesù Cristo.