Presentazione storica
della Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista di Livergnano desunta dall’opera storica
LE CHIESE PARROCCHIALI DELLA DIOCESI DI BOLOGNA – Edita dal Corty
Riporto fedelmente il testo dal volume III° dell’opera che tratta questa Parrocchia.
Auspicando che sia ben accetta l’intenzione, auguro buona lettura al visitatore.

In luogo ove poggia la Chiesa di Livergnano fa credere che del tempo in cui erano le pendici de’ Monti Bolognesi irte per così dire di Rocche e fortilizi, un Castello qui pure sorgesse.
Ed una tale opinione viene appoggiata dal sapersi come nella occasione di doversi anni addietro riattare la Chiesa, e praticare quindi alcune escavazioni, siano rinvenuti molti fondamenti di antichi Edifizii; e, come non lungi dalla Chiesa siavi una Casa già della famiglia Magnani denominata il Castello.

Niuna posizione infatti sembra che fosse più addatta di questa essere fortificata, ad a servire a difesa di Feudalismo o di fazione.
S’ erge essa sulla vetta di un monte di difficile ascesa e quasi isolato, non lontano dalla via di Toscana.
Spazia l’occhio di qui sopra immenso orizzonte, o volgasi verso Toscana pei non lontani Appennini, o verso la pianura del Bolognese che s’ apre in gran parte allo sguardo dell’osservatore.

Un banco di arena marina indurito a consistenza di scoglio, e mescolato a gusci di testacei, e di tronchi d’ Alberi cangiati in Carbon fossile scorre da un estremo all’ altro questo territorio, e mostra colla di lui superficiale ondulazione di strati volegersi all’ Adriatico.
Non è tenue vantaggio per li abitanti di questa Parrocchia il potere ritrarre dalle Cave di tale macigno o sasso arenario donde provvedere al loro sostentamento.

Questa Chiesa è per certo antichissima, poichè il Comune di Livergnano è ricordato nel Pubblico Archivio di Bologna sino al 1209 ed in una Campana della Torre di detta Chiesa è segnato l’anno di sua fusione nel 1366.
Nel Campione della Mensa Arcivescovile del 1378 è Livergnano tra le Chiese dipendenti dal Plebanato di Barbarolo, al quale è tutt’ora soggetta.
Potrebbe nascer dubbio se detta Chiesa fosse Parrocchia ovvero sussidiale di Barbarolo, ma è da ritebersi che la condizione sua fosse questa seconda, conciossiachè in un atto di Visita Pastorale dell’ Arcivescovo di Bologna Alfonso Paleotti del 29 Giugno 1599 dicesi:
” Sequendo visitatione pervenit ad Ecclesiam S. Jo. Bapt. de Livergnano, et ut dicitur est Beneficium simplex: – Rector est R. D. Ludovicus Nucius, tamen ob comoditatem Populi introducta est Cura animarum, quae exercetur a D. Jacobo de Guidis abente licentia in scripti exercendi Cura animarum”.

Proseguì a servire di sussidio sino al 10 Aprile 1837 nel qual giorno l’ odierno Eminentissimo Arcivescovo Oppizzoni, conosciuta la necessità de’ Comunisti di Livergnano di avere per la Cura spirituale di loro anime la commutazione della loro Chiesa sussidiale in Parrocchia, attesa la molta distanza da Barbarolo e le disastrose vie specialmente nella stagione invernale che vi conducevano, separò questo territorio e la sua Chiesa erigendola in Parrocchia liberamente ed assegnando per dote a sostentamento suo Rettore un predio nel detto Territorio denominato Fontanella e quattro benefizi semplici, l’ uno della B.V. del Rosario eretto nella Chiesa Arcipretale di S. Martino di Caparara;
l’ altro di S. Apollonia nella Metropolitanas;
il terzo di S. Eustachio nella Pieve di Cento,
il quarto nella Chiesa di S. Margherita, quali erano di sua libera collazione, riservando però il Giuspatronato di detta Chiesa all’ Abate protempore di Barbarolo.

Ne vuolsi passare sotto silenzio, come essendo Arcivescovo di Bologna l’ Immortale Cardinale Lambertini, poi Pontefice BENEDETTO XIV fossero per decreto di Monsignor Vescovo Latanzio Sega del 1 Settembre 1745 assegnati a questa Chiesa di Livergnano li Beni stabili e gli arredi sacri dell’ Oratorio di S. Parisio, fatto demolire per non avere lì Compatroni di esso Signori Fratelli Lelli eseguiti li restauri de’ quali urgentemente abbisognava.

La Chiesa parrocchiale già un tempo costrutta rozzamente con soffitto acuminato ed a travi, ora è in volto ed a quattro arcate, e ridotta in una certa eleganza per cura dell’ odierno Parroco Molto Reverendo Don Giacomo Gamberini, il quale ed a spese sue e con largizioni de’ suoi Parrocchiani si accinse nel 1843 a restaurarla.
Ha essa tre altari il primo dei quali ossia il maggiore è dedicato al Santo Precursore che si vede effigiato nella tavola ad Olio del medesimo nell’ atto di Battezzare Gesù Cristo, lavoro di buon pennello.
Il secondo laterale a destra è sacro alla B. V. della Cintura,
il terzo a sinistra alli Santi Antonio Abate, Santo Antonio da Padova, e Santo Parisio.

Il suo non innelegante Campanile venne eretto colle elemosine de’ Parrocchiani negli anni 1765 al 1769.

E vuolsi qui fare onorata menzione della generosità degli abitanti di questo distretto, addimostrata non solo ne’ riattamenti della Chiesa, ed erezione del Campanile, ma nelli andati tempi nella costruzione di altri Edifizi aderenti alla loro Chiesa.
Accadde nel 1744 che venisse derubata la Chiesa, e quindi ad impedire il rinnovellarsi di ugual fatto offrironsi pronti a costruire una Casa dalla parte della Sacrestia onde riporvi un custode e fu il proposito mandato ad effetto nel 1748.

Ma non bastando una tale precauzione a salvarla da furti, altra pure a loro spesa ne eressero per altro Pigionante e Custode verso ponente nel 1773.

La Canonica poi di questa Chiesa esistente nel Borgo di Livergnano fù donata alla Chiesa sino al 1744 da certa Maria Maroni col carico della celebrazione di sei messe in perpetuo, purchè non occorressero risarcimenti alla medesima, mentre in tale evenienza volevano sospesa la celebrazione sino al reintegro della relativa spesa.

La Chiesa di Livergnano confina a levante con quelle di S. Giorgio di Montagna, di S. Maria di Zena detta Monte delle Formiche, di Barbarolo;
a mezzogiorno confina con quest’ ultima, e con quella di Scascoli.
A ponente con quella di Scascoli e di S. Ansano di Brento.
A settentrione con quella di Brento, e di Pianoro.

Fra gli argomenti dell’ antichità del Comune e quindi della Chiesa di Livergnano è che esisteva in questo Comune nel secolo XII l’ Ospitale di S. Pietro pei pellegrini al quale il Canonico Bonifazio di Dioteclerio de’ Lojani, già Padroni nel 1245 ancora di Livergnano lasciò pingue Legato nel suo Testamento rogato lì 11 Ottobre 1301 da Parisio di Benvenuto di Altedo, notaro.

E questo passato dal Giuspatronato della famiglia Lojani di Guastalla in quella delli Signori Savini di Bologna, che ne godono le rendite per privilegio di benefizio laicale.

Un solo Oratorio esiste in detta Parrocchia in luogo denominato “Borgognano” dedicato alla B. V. del Carmine che apparteneva anticamente alli Padri di San. Martino Maggiore di Bologna ossia Carmelitani, a’ quali succedettero li Signori Rastrelli, ed in oggi è di proprietà delli Signori Fratelli Vivarelli.

Dista questa Parrocchiale Chiesa da Bologna miglia quattordici, e conta anime 480 circa, rette dall’ ottimo Sacerdote Reverendo Don Giacomo Gamberini, il di cui unico pensiero si mostra col di lui operato sin qui, rivolto al lustro di sua Chiesa, ed al bene d’ suoi popolani.