MANUALE AUTISTA

 

Questo manuale è stato elaborato con l’intenzione di fornire un valido ed esauriente supporto ai soccorritori che desiderino avvicinarsi alla formazione d’autista per ambulanze.

POTREBBE SEMBRARE DEL PURO NOZIONISMO: LA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE CONCEPISCE, INFATTI, IL GUIDARE COME UN DIRITTO PIUTTOSTO CHE UN PRIVILEGIO ACQUISITO, IN CONSIDERAZIONE DEL FATTO CHE “TUTTI SANNO COME SI GUIDA“.

Questo può in parte essere vero per quanto concerne la guida del proprio veicolo; riteniamo fondamentale sensibilizzare il candidato su alcune considerazioni anche pratiche che normalmente non entrano in linea di conto nella “scuola guida“.
L’autista d’ambulanza, contrariamente ad un normale autista, perde, infatti, quel ruolo (spesso fine a se stesso) di protagonista nel rapporto con il veicolo per divenire strumento di un’azione ben più complessa ed importante: il salvataggio.
Da questo si capisce quanto importante debba essere considerata la formazione, iniziale e permanente, del soccorritore autista.
I requisiti
I criteri relativamente selettivi nel reclutamento dei soccorritori autisti, non sono stati stabiliti al fine di scoraggiare tutti i potenziali candidati, ma nell’ottica di poter sviluppare quelle particolari attitudini che portano un soccorritore a divenire un buon soccorritore autista.
Oltre ai requisiti fondamentali e prettamente tecnici riteniamo pertanto necessario soffermarci su alcuni punti strettamente interdipendenti:

  • la fiducia
  • la professionalità
  • la coscienza della responsabilità.


La fiducia
In ogni fase dell’operazione l’autista deve essere in grado di infondere fiducia ai differenti collaboratori.
Per meglio poter analizzare i differenti aspetti della problematica, è utile avvalersi di una tabella.

FASI INTERVENTO
EVENTOAZIONEREAZIONE
ChiamataLocalizzazione chiamataReperimento luogo
Scelta percorso ideale
AvvicinamentoGuida (èquipe)Guida difensiva ed attenta
Guida in modo sicuro
Sul luogoParcheggioSicurezza
Intralcio
Verso l’ospedaleGuida(paziente)Guidarispettosa delle necessità del paziente e dell’èquipe

Ad ogni tappa del procedimento è necessario che l’autista padroneggi la situazione senza lasciar trasparire stati d’animo (ansia, agitazione, insicurezza…) che potrebbero influire sugli altri componenti dell’equipaggio e/o sul paziente o peggio, che potrebbero cagionare l’esito dell’intervento (incidente, peggioramento del paziente, …).

LA PROFESSIONALITA’


Quando un’ambulanza si dirige sul luogo dell’intervento, urgenza o meno che possa essere essa non trasporta solo l’equipaggio e l’eventuale paziente, ma anche l’immagine della P.A. Pianoro verso la popolazione.
L’unica conoscenza che la stessa ha del servizio che forniamo verso l’utenza è, infatti, rappresentato dal veicolo che transita e non, a parte rari casi, del soccorso sul paziente.
Per questo è di fondamentale importanza che l’autista, e l’equipaggio stesso siano consapevoli di questa situazione di portatori d’immagine.
Un’attitudine professionale è segno di maturità, responsabilità e cortesia, soprattutto se alla guida di un’ambulanza.
Allacciatevi dunque sempre le cinture di sicurezza.
L’autista professionale non ha bisogno di provare niente a chicchessia, né agli altri utenti della strada, né agli eventuali passeggeri, né ai colleghi, né tanto meno a se stesso.
A questo proposito, riportiamo alcuni passaggi tratti da un manuale americano:
  • Considera l’ambulanza come uno strumento del suo lavoro, e come tale lo utilizza.
  • Rispetta e obbedisce alle regole sulla circolazione stradale , che ne sia o no d’accordo.
  • Riconosce che nessuno è perfetto e accetta gli eventuali errori che gli altri utenti stradali possono compiere.
  • E’ sempre cortese, capisce anticipatamente dove possa prestare un servizio agli altri (pedoni, perdita di precedenza, …).
  • Utilizza il privilegio dell’uso dei segnali prioritari (deroga alle normali regole della circolazione) con discrezione, senza intimidire gli altri utenti.
  • E’ consapevole dei limiti del veicolo e guida sempre in maniera sicura.

LA COSCIENZA DELLA RESPONSABILITA’.


L’autista si trova confrontato a tre differenti livelli di responsabilità:
  • Verso l’èquipe
  • Verso il paziente
  • Verso il servizio
Verso l’èquipe:

L’autista non deve mai dimenticare il suo ruolo di tramite tra l’èquipe e il paziente, e deve adoperarsi affinché la stessa possa essere messa nelle migliori condizioni di operare; infatti, un autista responsabile e cosciente del suo ruolo adotterà uno stile di guida sicuro, in maniera da permettere all’equipaggio di concentrarsi sull’intervento da svolgere e non sui differenti pericoli evitati nel tragitto.
Discorso analogo anche per quanto attiene nel trasferimento verso il nosocomio.
L’equipaggio deve potersi occupare in primo luogo del paziente.

Verso il paziente:

Il paziente deve giungere all’ospedale in modo sicuro, possibilmente in uno stato migliore a quello precedente il nostro arrivo.
L’autista responsabile veglierà acciocché l’equipaggio possa operare sul paziente e che la guida non influenzi o peggiori lo stato di salute del malato.

Verso il servizio:

Ad un autista d’ambulanza vengono di regola affidati mezzi con un notevole valore, oltre che l’utilizzo (l’ambulanza cura la gente), anche materiale (costo medio oltre 70.000 euro).
E’ dunque fondamentale che l’autista sia consapevole di questa responsabilità al fine di evitare delle soste forzate ai veicoli (piano di manutenzione, protocolli d’annuncio danno, ecc…).
Inoltre l’autista responsabile dovrebbe mettersi al volante solo se in perfetta efficienza psicofisica. Se sussistono elementi tali da poter pregiudicare l’esito di diversi spostamenti nell’intervento, è consigliato astenersi dalla guida.
Tra gli stessi citiamo:
  • Assunzione di bevande alcoliche
  • Stanchezza
  • Agitazione, stress, nervosismo
  • Facile irritabilità
  • Problemi personali