STORIA DEL COMUNE DI PIANORO
Il Comune di Pianoro si trova prevalentemente sulla Strada Provinciale 65 della Futa ( ex Strada Statale), che collega Bologna con Firenze.
La superficie del territorio è di 107 Kmq, ed il capoluogo e’ situato ad una altezza di 200 mt. s.l.m.
Al momento sono circa 17.000 abitanti.
Sono presenti 3 stazioni ferroviarie: Pianoro Vecchio, (immediatamente prima della galleria), poi Musiano-S.Bartolomeo ( di recentissima apertura), e Rastignano.
I treni hanno una cadenza oraria.
Il territorio di Pianoro ha come comuni limitrofi: Bologna, S.Lazzaro di Savena, Ozzano dell’Emilia, Monterenzio, Loiano, Monzuno, Sasso Marconi.
Come prime testimonianze storiche, secondo notizie leggendarie, visse in questa zona un re etrusco di nome Ocno detto anche “Bianore“, lo stesso leggendario fondatore di“Felsina”,”Parma” e “Mantova“, di cui parla anche “Publio Virgilio Marone” e Virgilio. Del passaggio di Etruschi e Celti nel territorio vi sono prove presso il sito archeologico di Monte Bibele.
Tracce del passaggio dei romani si riscontrano nei toponimi ancora esistenti, Sesto, None e nel ponte romanico sul Savena a Rastignano.
Altre notizie relative alla storia di Pianoro, abbiamo un documento del 1034 attestante la proprietà di parte della zona al marchese Bonifacio di Canossa.
All’epoca medioevale durante la quale numerose famiglie nobili ( gli Alberti, i Panico, i Loiani) godettero di diritti feudali, e’ da far risalire il castello di Pianoro, innalzato in posizione strategica alla destra del torrente Savena per poter controllare la gia’ importante arteria di comunicazione, l’odierna Strada della Futa.
Dopo il 1377, in seguito alla totale distruzione del paese da parte delle truppe bolognesi, il paese venne ricostruito nel luogo oggi conosciuto come Pianoro Vecchia.
Cio’ che segno’ costantemente la storia del territorio pianorese fu la sua vicinanza alla strada transappenninica che, se da un lato favoriva il commercio e l’economia locale, dall’altro la esponeva a continui pericoli.
La storia di Pianoro quale comune ha origine recente: fu istituito durante le riorganizzazioni amministrative del XIX secolo.
Durante la seconda guerra mondiale il paese fu completamente raso al suolo.
La successiva ricostruzione avvenne in luogo spostato dal luogo originario, sempre sulla Futa ma a tre chilometri piu’ a sud: nasceva cosi’ Pianoro Nuovo a fianco di Pianoro Vecchia, anch’essa ricostruita, unite in un’unica struttura urbanistica.
Pianoro comune, completamente ricostruito dopo gli eventi eventi bellici, si estende a sud di Bologna su di un territorio articolato lungo due vallate poste sul torrente Zena e sul Savena, collegate fra loro da un reticolo di strade di circa 300 km e che mano a mano si elevano verso l’appennino.
La natura del territorio di Pianoro e’ particolarmente varia.
Da Bologna, lungo la prima parte della valle del Savena, si scorgono prospettive paesaggistiche straordinarie, su zone calanchiche e costoni di arenaria di suggestiva bellezza, senza dimenticare il contrafforte pliocenico.
Lungo lo Zena si trova il parco naturalistico dei gessi e dei calanchi dell’Abadessa, mentre sul punto piu’ alto a 638 m. di altezza svetta il Monte delle Formiche con il suo notissimo santuario.
Gli eventi bellici della seconda guerra mondiale, hanno provocato la completa distruzione di Pianoro: case, ponti, ferrovia, le antiche Chiese, le numerose ville patrizie che punteggiavano le valle del Savena e il bel castello di Zena. Tutto raso al suolo.
Negli anni 50 e’ incominciata la ricostruzione che consente oggi a Pianoro di contare oltre 17.000 abitanti con un interessante tessuto produttivo nel settore della meccanica di precisione.
Pianoro le cui colline sono sempre state ricche di vigneti di qualita’ conta ora circa 40 aziende vitivinicole ed una trentina di aziende con bovini.
Sotto il profilo ricettivo e turistico a Pianoro si contano ben 32 ristoranti 9 alberghi e 4 aziende agrituristiche di buona importanza.